martedì 5 gennaio 2010

Ouverture

Cara Irene,
iniziare il nostro blog un giorno prima dell'arrivo della Befana avrà forse un oscuro significato, presagio di qualcosa? Scusami sai, ma qui a Roma la giornata è uggiosa ed in mattine e tempi come questi i miei pensieri..altro che acrobazie!
Hai messo via agrifogli e candeline rosse di Natale, preparate le calze?
Io sono abbastanza contenta: mio fratello mi ha regalato un libro di Benedetta Tobagi, il suo primo. "Come mi batte forte il tuo cuore: storia di mio padre".
Te ne parlerò.
E comunque non c'è verso: bisogna chiuderla una volta per tutte con la stagione dei dubbi.



Simo tesoro mio,
vero, chiudiamo questa stagione di dubbi e apriamone una nuova, che in fondo i dubbi servono, solo che se rimangono gli stessi diventiamo odiose, no?
La Befana! Sono una torda! Qui non esiste, nessuno ne parla e io quasi quasi me la scordavo! Ma poco male, ho preso due librini di Babar alla Fayette oggi e darò alle bambole quelli, così li leggiamo e ci prepariamo al 16, quando andremo a teatro a vederlo marionetta, quell'elegantone d'un elefante.
A proposito di Fayette, ho avuto una conversazione col libraio secondo cui la Polonia sarebbe un paese di filosofi e logici, ma non di poeti... Poeti? Quali poeti? Diceva. Ma forse era ubriaco, pochi minuti prima cercava di convincermi che la biografia di Irène Némirovsky non è ancora stata tradotta in francese e si trova solo in tedesco.
Amor,
ti strabacio e vado a portar fuori il cane
Ir




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