domenica 10 gennaio 2010

Calma, silenzio

Cara Simona,
ho digitato male e m'è venuto fuori Sion, fico Sion!, vabbè. Mia cara Simo, riemergo adesso come una balena stanca da questi due giorni. Finalmente un attimo di pace per scriverti, grazie ai Playmobil e alla camera ritrovata. Adavale è rientrata stamani e non ieri, sotto questa tempesta di vento nevoso non era il caso attraversare la città e io ero ko per una giornata di mercato sotto 'sto freddo, ho perso la voce e mi fanno male tutte le ossa. Ma lo sai che nella schiena ci sono una miriade di ossi e ossicini? Oh, e me ne son resa conto stamani, che mi fanno male uno per uno.
Ieri sera però abbiamo superato il silenzio dell'Adavale lontana e io e Mirta siamo andate a letto molto romantiche, poi, mentre stava per addormentarsi si gira, mi guarda smorfiosa e felice e mi fa
''Mi sognavo che Leonardo mi teneva così e mi faceva la ninna nanna'' e con le braccine a cucchiaio mima di tenere in braccio qualcuno e dondolarlo.
''ah sì!??'' dico io
''Sì. Io ero una fata e lui un powerranger''
''Buonanotte cucciolina, è bello avere un amico''
E buona giornata a te, amica mia.
Ir


Cara Irene,
ti invidio davvero, qui di calma e silenzio manco a parlarne!
Quando vivevo in Sudafrica ad inquinare silenzio e profumi...era solo il canto stridulo ed antipatico di alcuni uccellacci che ci svegliavano all'alba, simili a struzzi, di cui non ricordo mai il nome ecchepperò oggi mi mancano assai!
Tu non lo sai ma a Roma all'Auditorium c'è il festival delle scienze 2010, magie tecnologiche e ricerca scientifica, io me la vado a vedere una conferenza e non mi prendere per matta, dovrò tornare prima o poi a lavorare, no?
Oggi porto Caterina e Niccolò ad una festicciola in un casale di campagna a Sacrofano, ridente paesino sulla strada statale Flaminia, abbiamo fatto il pacchettino regalo con la nostra giftwrap preferita di Mù&Me, roba sudafricana da impazzire! dai un'occhiata sul w-e-b- e poi mi dici.
Ti prometto che nei prossimi post inizierò a pubblicare anche fotografie ma tu promettimi in cambio che mi consiglierai un buon manuale di storia contemporanea, che prima di riprendere a lavorare voglio farmi una ripassatina. Bello il verbo "Ripassare", "ripassare la lezione di storia", "ripassare la geometria", nel diario scolastico: "ripasso". Te lo ricordi, no? Ma esiste?


Simo! Una ripassata? Nel sedere la si dà, la ripassata. Ma che sei matta? I manuali sono la miglior carta per il camino e te mi ti vuoi mettere a sfogliarne uno? O mon dieu. Dopo una quindicina di partite a Uno adesso ci separiamo per un'oretta, io leggo loro disegnano. Così trovo il tempo di finire questo palloso libro che vorrebbe essere la storia intima scritta da una donna, ma la mano d'uomo che racconta secondo me tradisce le paure per esperienze e quindi sono fatti raccontati e non fantasmi e, a dirla tutta, l'è un naufragio completo. Divertente sai che? E' la storia della veglia di una moglie al marito inerme, che giace in coma a occhi aperti. Lei vive per lui e cerca di accudire quel corpo ormai staccato dalla vita, hanno due figlie, ma la storia si svolge tra lei e lui. Lui c'è, ma non esiste più, lei sta lì e vive per lui, intorno a lui, con lui e solo lui è il centro della vita di lei... No, nulla, divertente è che mi sia stato regalato da chi marito mio avrebbe potuto essere. Bel regalo, non c'è che dire. Ecco, in questo caso, forse, il manuale di storia contemporanea sarebbe stato meglio, pur non avendo un camino. Un camino! Ecco cosa davvero sarebbe un bel regalo!! Anche simbolico! ''Eccoti un camino. Riscaldati, bruciando quello che vuoi.''
Ti bacio, e vado, che magari quello a un certo punto si risveglia e magari se la ripassa... ecco, che pure questo c'è di significato, al verbo ripassare e, oddio, sinceramente una botta di sesso narrato in questo clima di paralisi farebbe bene.
Ir



Ire, dai, non essere volgare.
Questo è un blog per personcine a modo.

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