lunedì 11 gennaio 2010

Poesie

Cara Simo,
buondì. Sono in partenza per una lunga marcia russa con Mattia, ha smesso di camminare povero tesoro, le zampe davanti non gli rispondono più, ma co'sta neve la macchina non si può che lasciar parcheggiata e quindi partiremo a suon di baci, di carezze e di una mezza sega col cappello verde (io) che barcollerà sui marciapiedi per questo enorme canone nero con lo sguardo da bambino in braccio. Ma va bene così, se lo tengo in braccio posso dirgli sottovoce tutte le cose dolci che si merita perché ho le sue orecchione pelose vicine, e probabile che smetta di piangere.
Quindi, per farmi forza e per augurarti una buona giornata, ti allego un paio di poesie polacche che stamani avevo in mente, le prime due sono di Krynicki, che oltre a scriver bella poesia ne pubblica anche, perché non solo è un poeta ma anche un editore, la terza è della straordinaria Szymborska, te l'ho ritradotta, perché l'italiano adelphi la rende un po' storta secondo me.

Prendimi
Prendimi nel tuo sogno.
Ch'io rimanga in esso.
Che in esso mi rigiri,
finché non mi scioglierò
sotto le tue palpebre.

Silenziosa, saettante
Silenziosa, saettante
aria di primo autunno
brilla dalla finestra.
Mi manchi.

Divorzio
Per i bambini la prima fine del mondo nella vita.
Per il gatto un nuovo padrone.
Per il cane una nuova padrona.
Per i mobili scale, fracasso, carico e scarico.
Per le pareti dei quadrati chiari sotto i quadri tolti.
Per i vicini di casa del piano terra un argomento, una pausa nella noia.
Per la macchina meglio se erano due.
Per la narrativa, la poesia - va bene, prendi quello che vuoi.
Peggio con l'enciclopedia e con l'impianto video,
e con quel manuale di corretta scrittura,
dove forse ci sono le indicazioni sulla questione dei due nomi -
se ancora unirli con la congiunzione ''e'',
o invece dividerli con un punto.

Esco, con questo sapore in bocca di fine del mondo che non mi va via, rimane lì, in gola.



Cara Irene,
dicono tutto. 
Intendo, le poesie.

domenica 10 gennaio 2010

Calma, silenzio

Cara Simona,
ho digitato male e m'è venuto fuori Sion, fico Sion!, vabbè. Mia cara Simo, riemergo adesso come una balena stanca da questi due giorni. Finalmente un attimo di pace per scriverti, grazie ai Playmobil e alla camera ritrovata. Adavale è rientrata stamani e non ieri, sotto questa tempesta di vento nevoso non era il caso attraversare la città e io ero ko per una giornata di mercato sotto 'sto freddo, ho perso la voce e mi fanno male tutte le ossa. Ma lo sai che nella schiena ci sono una miriade di ossi e ossicini? Oh, e me ne son resa conto stamani, che mi fanno male uno per uno.
Ieri sera però abbiamo superato il silenzio dell'Adavale lontana e io e Mirta siamo andate a letto molto romantiche, poi, mentre stava per addormentarsi si gira, mi guarda smorfiosa e felice e mi fa
''Mi sognavo che Leonardo mi teneva così e mi faceva la ninna nanna'' e con le braccine a cucchiaio mima di tenere in braccio qualcuno e dondolarlo.
''ah sì!??'' dico io
''Sì. Io ero una fata e lui un powerranger''
''Buonanotte cucciolina, è bello avere un amico''
E buona giornata a te, amica mia.
Ir


Cara Irene,
ti invidio davvero, qui di calma e silenzio manco a parlarne!
Quando vivevo in Sudafrica ad inquinare silenzio e profumi...era solo il canto stridulo ed antipatico di alcuni uccellacci che ci svegliavano all'alba, simili a struzzi, di cui non ricordo mai il nome ecchepperò oggi mi mancano assai!
Tu non lo sai ma a Roma all'Auditorium c'è il festival delle scienze 2010, magie tecnologiche e ricerca scientifica, io me la vado a vedere una conferenza e non mi prendere per matta, dovrò tornare prima o poi a lavorare, no?
Oggi porto Caterina e Niccolò ad una festicciola in un casale di campagna a Sacrofano, ridente paesino sulla strada statale Flaminia, abbiamo fatto il pacchettino regalo con la nostra giftwrap preferita di Mù&Me, roba sudafricana da impazzire! dai un'occhiata sul w-e-b- e poi mi dici.
Ti prometto che nei prossimi post inizierò a pubblicare anche fotografie ma tu promettimi in cambio che mi consiglierai un buon manuale di storia contemporanea, che prima di riprendere a lavorare voglio farmi una ripassatina. Bello il verbo "Ripassare", "ripassare la lezione di storia", "ripassare la geometria", nel diario scolastico: "ripasso". Te lo ricordi, no? Ma esiste?


Simo! Una ripassata? Nel sedere la si dà, la ripassata. Ma che sei matta? I manuali sono la miglior carta per il camino e te mi ti vuoi mettere a sfogliarne uno? O mon dieu. Dopo una quindicina di partite a Uno adesso ci separiamo per un'oretta, io leggo loro disegnano. Così trovo il tempo di finire questo palloso libro che vorrebbe essere la storia intima scritta da una donna, ma la mano d'uomo che racconta secondo me tradisce le paure per esperienze e quindi sono fatti raccontati e non fantasmi e, a dirla tutta, l'è un naufragio completo. Divertente sai che? E' la storia della veglia di una moglie al marito inerme, che giace in coma a occhi aperti. Lei vive per lui e cerca di accudire quel corpo ormai staccato dalla vita, hanno due figlie, ma la storia si svolge tra lei e lui. Lui c'è, ma non esiste più, lei sta lì e vive per lui, intorno a lui, con lui e solo lui è il centro della vita di lei... No, nulla, divertente è che mi sia stato regalato da chi marito mio avrebbe potuto essere. Bel regalo, non c'è che dire. Ecco, in questo caso, forse, il manuale di storia contemporanea sarebbe stato meglio, pur non avendo un camino. Un camino! Ecco cosa davvero sarebbe un bel regalo!! Anche simbolico! ''Eccoti un camino. Riscaldati, bruciando quello che vuoi.''
Ti bacio, e vado, che magari quello a un certo punto si risveglia e magari se la ripassa... ecco, che pure questo c'è di significato, al verbo ripassare e, oddio, sinceramente una botta di sesso narrato in questo clima di paralisi farebbe bene.
Ir



Ire, dai, non essere volgare.
Questo è un blog per personcine a modo.

giovedì 7 gennaio 2010

Ritorni a scuola e ritornelli

Cara Irene,
più si cerca di scansarlo e più esiste. Oggi su Repubblica un articolo molto interessante sui "bachi dell'orecchio" o earworms, in tedesco ohrwurm, una parola che rende bene l'idea di quelle melodie capaci di attaccarsi al nostro cervello anche e soprattutto quando non lo vogliamo (volare oh oh, cantare oh oh, vamos a la playa oh,oh,oh,oh)).
Uno studio pubblicato sul British Journal of Psycology svela il mistero per liberarsene: i tentativi di cancellarli fanno raggiungere l'effetto contrario. Meglio distrarsi!
Oggi comunque sono iniziate le scuole dopo le vacanze, la Scuola con la s maiuscola per Caterina, ed una scuola con la s minuscola per Niccolò. Minuscola perchè non ci siamo proprio, non mi piace e fino a giugno prossimo purtroppo dovrà essere così.
Per non pensarci però mi sono iscritta ad uno di questi gruppi (www.zolle.it) che ricevono cassette di spesa biologica a casa, io riceverò la Zolla tutti i martedi, ricordatelo eh!
Salutami le piccole e non cantare la Macarena!



Simo mia cara,
la macarena? Matta. E invece le canzonette che mi rimangono nell'orecchio io le adoro, perché sono sempre canzoni o filastrocche che riguardano le mie bimbe stelline, sono parole che cantano loro e quindi, come tutto quel che le riguarda, mi strappa sempre un mezzo sorriso ebete innamorato, che secondo me dona.
Qui continua a nevicare e io continuo a scivolare sul ghiaccio. Io, le bimbe, il cane, si prende tutti certe culate... Oggi sono rientrata a lavoro, come i tuoi a scuola ed è stato un giorno molto affettuoso con il mio vicino Frank, che è arrivato qui dall'Africa tanti anni fa e mi raccontava con la voce dolce di come sua moglie cucini la carne e di quanto si sentano soli ora che i figli sono usciti di casa. Mi parlava e guardava davanti a sé, tanto che mentre lui parlando vedeva i colori di casa sua a me faceva vedere la camera vuota della figlia, le finestre chiuse, l'ordine intatto di chi non vive più lì e vedevo anche la moglie che resiste solo qualche giorno senza carne e poi la ricompra, come lui fa con le sigarette e li vedevo che si sorridevano, la sera, mangiando insieme.
Ah, domani l'Adavale andrà alla sua prima festa vera! E ha solo sei anni! Pensa che cosa commovente, una festa di carnevale dove si travestono e ballano con tanto di pernottamento serale tra amiche sul lettone! E lei ovviamente me lo racconta con una gioia che le si illumina il viso e non vede l'ora e mi dice tutto quello che si immagina accadrà, e io per questo mi commuovo. Le ho detto che domani le prendo lo spumante per bambini, perché quando ci si presenta ad una festa si porta del buon vino, no?
E per acquietare la sorella non invitata le ho promesso di ripetere anche noi una festa di carnevale la prossima settimana, o quella dopo va'...
Vado a letto,
mi manchi
Ir

mercoledì 6 gennaio 2010

Mercoledì di neve

Simo tesoro buondì,
rientro adesso, ho portato a scuola le bimbe e in Ubahn stavo finendo ''Melma'', di Wojciech Kuczok. Simo, prendilo, leggilo, regalalo perché è bellissimo. Lo leggo in italiano, è uscito da Forum ed è pure ben tradotto , credo, sembra una scrittura molto difficile e, sebbene mi par gli sia scappato un ''mariuolo'' che di slang polacco ha ben poco, credo abbia fatto un bel lavoro. Me lo ha regalato un amico che difficilmente fa errori libreschi e me lo ha preso dopo averlo letto, quindi potevo immaginare, ma vabbè. L'autore era piuttosto giovane, 32 anni, quando il libro è uscito e come accade in quel paese letterariamente meraviglioso che è la Polandia, un bel libro seppur scritto da un giovane vince i due premi più importanti e più seri del paese e un povero cristo che entra in libreria può comprare a occhi chiusi il libro del vincitore sicuro di avere in mano un gran bel libro... lo si potesse fare in Italia. Alla fine ieri l'ho cercato in tedesco perché volevo regalarlo, ma non l'ho trovato e ho preso Reisefieber di Lozinski. Stessa storia, giovanissimo, straordinario, ben pubblicato, pluripremiato. Però Lozinski in italiano non c'è, e peccato perché forse ti sarebbe piaciuto ancora di più.
Scappo, che fuori nevica e faccio tardi.
Mille baci di buona giornata,
ah, stasera dicono le bambole che si faranno le crèpes.
Ir



Cara Irene,
che bella la neve e che bella Berlino.
Io devo organizzarmi meglio. Credi sia possibile che alle 10,30 di un mattino di gennaio fratello (two years old) e sorella ( almost five) ancora in pigiama giochino sul terrazzo con i pinguini, la lavatrice sia impazzita, nella loro stanza sia impossibile entrare se non a turno, ed io mi sia anche comprata un libro dal titolo "Organize now! a week-by-week guide to simplify your space and your life"?????????
Dura la vita per le mamme self-made!
Meno male che esistono Charlie and Lola a consolarci, più casinisti di loro non ce n'è..
Li conosci, no? Non hai mai visto "I will not ever never eat a tomato"?

martedì 5 gennaio 2010

Ouverture

Cara Irene,
iniziare il nostro blog un giorno prima dell'arrivo della Befana avrà forse un oscuro significato, presagio di qualcosa? Scusami sai, ma qui a Roma la giornata è uggiosa ed in mattine e tempi come questi i miei pensieri..altro che acrobazie!
Hai messo via agrifogli e candeline rosse di Natale, preparate le calze?
Io sono abbastanza contenta: mio fratello mi ha regalato un libro di Benedetta Tobagi, il suo primo. "Come mi batte forte il tuo cuore: storia di mio padre".
Te ne parlerò.
E comunque non c'è verso: bisogna chiuderla una volta per tutte con la stagione dei dubbi.



Simo tesoro mio,
vero, chiudiamo questa stagione di dubbi e apriamone una nuova, che in fondo i dubbi servono, solo che se rimangono gli stessi diventiamo odiose, no?
La Befana! Sono una torda! Qui non esiste, nessuno ne parla e io quasi quasi me la scordavo! Ma poco male, ho preso due librini di Babar alla Fayette oggi e darò alle bambole quelli, così li leggiamo e ci prepariamo al 16, quando andremo a teatro a vederlo marionetta, quell'elegantone d'un elefante.
A proposito di Fayette, ho avuto una conversazione col libraio secondo cui la Polonia sarebbe un paese di filosofi e logici, ma non di poeti... Poeti? Quali poeti? Diceva. Ma forse era ubriaco, pochi minuti prima cercava di convincermi che la biografia di Irène Némirovsky non è ancora stata tradotta in francese e si trova solo in tedesco.
Amor,
ti strabacio e vado a portar fuori il cane
Ir